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Una Vacanza di Vita


Una Vacanza di Vita è un progetto per le famiglie che vivono un percorso di Battaglia per la Vita di un figlio ammalato di cancro. Quando sei in una situazione difficile, quando l'unico desiderio è vedere tuo figlio felice ma sei impegnato a lottare con tutte le forze una battaglia cosi grande ed impegnativa sia dal punto di vista economico che energetico, la vacanza è una delle prime cose ad essere messe da parte perché cambiano le priorità del bilancio familiare. Alcune volte un genitore perde il lavoro o comunque non riesce più a garantire il guadagno perché impegnato a correre da un ospedale ad un altro tra esami, visite, ricoveri e quindi cosa accade?
..Quando un figlio si ammala, tutta la famiglia si ammala con lui ma è fondamentale restare uniti, collaborare e cercare il più possibile di creare momenti felici, agganci mentali positivi utili a rinforzare tutti con l'Amore per i propri cari, l'amore per la Vita e l'Amore verso se stessi.

L'Associazione "Margherita c'è ancora Vita" www.margheritamion.it In collaborazione con l'Unità Operativa di Onco-Ematologia Pediatrica dell' Ospedale Cà Foncello di Treviso intende promuovere questo nuovo ed importante progetto "Una Vacanza di Vita".

Il progetto prevede che, su segnalazione del primario del reparto pediatrico, piccoli/giovani malati vengano trasferiti in vicina località marina per trascorrere una settimana di vacanza con tutta la loro famiglia, ove vengono periodicamente raggiunti dai medici del reparto per continuare a ricevere le necessarie cure.

Il progetto è concepito in modo da unire i benefici del mare alle terapie mediche ed al contributo nel percorso di guarigione svolto dalle famiglie dei malati, perché la lotta contro il cancro che colpisce un neonato/bambino/ragazzo coinvolge e travolge l’intera famiglia. Il finanziamento di Una Vacanza di Vita dipende direttamente dalle Associazioni senza scopo di lucro e da eventuali donazioni private destinate a questo scopo.

Crediamo nella Vita e negli aspetti positivi che si posso rivelare anche in una situazione cosi precaria come la battaglia per la guarigione che spesso non da nessuna certezza di uscire dal tunnel della sofferenza e che oltretutto disorienta le persone e le porta ad uno sfinimento emotivo. Pensiamo che il sollievo procurato da un breve, ma intenso periodo di vacanza possa contribuire a rinforzare Amore e Serenità di una famiglia. E' per questo motivo che chiediamo aiuto,per finanziare stabilmente questa amorevole ed importante opportunità di sostegno per queste famiglie e per queste giovani vite.









La lettera di ringraziamento


Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera di ringraziamento

LEGGI LA LETTERA



La testimonianza: Maestra Carla


Tuo figlio è Mio figlio...

Accompagnare genitori e figli in un percorso di cura è un grande privilegio; significa ritrovare i valori fondamentali della vita e riscoprire il senso di solidarietà e comunità che si crea tra le famiglie che vivono la stessa importante esperienza : la malattia di un figlio.

Il figlio di uno diventa anche il figlio dell'altro e le famiglie "spezzate" diventano Una grande Famiglia dove ci si aiuta l'un l'altro, ci si sostiene l'un l'altro, dove si soffre e si gioisce insieme. La diagnosi spesso si abbatte sulle famiglie spezzando la quotidianità, separando e mettendo una distanza tra i componenti del nucleo famigliare: solitamente uno dei genitori lascia il lavoro e si occupa del bambino malato, talvolta i fratelli vengono allontanati per proteggere il fratello o la sorella in carenza di difese immunitarie, l'altro genitore cerca di "barcamenarsi" tra il lavoro, i ricoveri del figlio e il resto della famiglia, macinando chilometri su chilometri.

La Vacanza di Vita, per queste famiglie, arriva come un dono inaspettato come un oasi nel deserto, dove la famiglia si ricompone per passare del tempo, per quanto possibile, spensierato insieme. Questo è stato Eraclea 2019... sette famiglie insieme in due turni di una settimana, tanto stupore, tanta gioia, tanta amicizia, tanto senso di appartenenza alla stessa Storia.


Marco mi ha chiesto di scrivere qualche flash back da questa esperienza ma l'immagine più nitida e viva è sicuramente la festa dell'ultima sera dell'ultimo turno...
All'inizio del Progetto avevamo scelto che l'Associazione "Margherita... c'è ancora Vita" non avesse un volto e che non ci fossero contatti diretti tra Marco e i genitori dei bambini perché la morte di Margherita non inducesse a pensieri di percorsi di fine vita. In realtà durante tutta la vacanza i genitori si sono connessi ai social postando i momenti più belli fino a chiedere che Marco ed Anna fossero presenti durante la cena dell'ultimo giorno di Vacanza.

E così è stato... quella sera c'era una atmosfera particolare: nel pomeriggio i bambini avevano lavorato al biglietto e avevano adornato con piccole margherite la cornice che racchiudeva la foto di gruppo che sarebbe divenuta il dono per Marco ed Anna e durante tutto il pomeriggio c'era stato il susseguirsi di telefonate per rendere più bella la serata. Alle sette sono arrivata con un mazzo di palloncini e poi sono arrivati finalmente anche Marco ed Anna. C'era una forte emozione da parte di tutti... all'inizio forse un po' di imbarazzo che si è subito stemperato in un turbinio di baci, abbracci, selfie, risate, fette di anguria, musica e magliette di Margherita che alla fine abbiamo indossato tutti...

Arrivato il momento del lancio dei palloncini alcuni bambini hanno dichiarato che non avrebbero mai lasciato il palloncino libero nel cielo perché lo volevano tenere per sé ma... come per magia... al momento conto alla rovescia i palloncini sono volati nel cielo tutti insieme... tutti per te Margherita!!!


Maestra Carla
Scuola in Ospedale

UOS di Emato-oncologia Pediatrica
Ospedale Ca' Foncello Treviso




La testimonianza: Ignazio La Marca


Buongiorno a tutti, mi chiamo Ignazio La Marca e sono un infermiere pediatrico.
Presto servizio nell’Unità Operativa di Onco-ematologia pediatrica dell’ospedale Cà Foncello di Treviso.

Ringrazio l’Associazione “Margherita c’è ancora vita” che oggi mi dà la possibilità di poter esternare il mio pensiero e la mia sensibilità per i bambini ai quali ho prestato e presto la mia assistenza.

L’estate scorsa ho avuto la fortuna di vivere un’esperienza professionale speciale perché ho espletato il mio lavoro in un contesto diverso dall’ospedale o dal domicilio dei piccoli pazienti. Ritengo, come professionista e come uomo che i bambini che vivono questa condizione abbiano bisogno soprattutto di normalità e di avere la possibilità di continuare a crescere in modo ottimale.

Il gioco e soprattutto una vacanza che coinvolga il loro nucleo familiare vanno intese non come una cosa assestante e come un atto di commiserazione ma come vera e propria terapia che attenua le loro sofferenze e produce effetti benefici sul loro sviluppo e sulla loro guarigione.

La possibilità di ricevere assistenza in un contesto diverso genera fiducia in un momento particolarmente difficile ed accorcia le distanze tra paziente e personale sanitario. E' una possibilità in più che si da ad un bambino per migliorare la propria condizione facendogli dimenticare l’ansia, l’angoscia ed anche la paura causata dagli odori tipici di un ambulatorio ospedaliero e dagli strumenti presenti.

Il profumo del mare spazza via la loro tristezza ed irradia i loro cuori con ricadute assolutamente positive sulle terapie utilizzate.

Concedere, quindi, ad un bambino ammalato, qualunque sia la problematica di cui soffre, la possibilità di curarsi in un ambiente creato per lo svago e per il divertimento è un dono d’amore che fa bene a chi lo dà e a chi lo riceve.

Grazie per la vostra pazienza buona giornata


Ignazio La Marca
Infermiere Unità Operativa di Onco-ematologia Pediatrica
Ospedale Cà Foncello Treviso